Cos'è l'I Ching
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I Ching, o Libro del Mutamento, o Libro delle Trasformazioni,
è un antico libro oracolare cinese. E' noto anche come I Ching (soprattutto
nei paesi anglosassoni), o come Yijing, secondo la notazione "pinyin"
approvata dalla Repubblica Popolare Cinese per l'uso dell'alfabeto latino.
Lo I Ching, come ci è pervenuto, è un libro molto complesso costituito da 64
capitoli, e da una serie di appendici note come le "Dieci Ali". L'origine
del libro è avvolta nel mistero: la tradizione classica lo fa risalire al re
Wen e al duca di Chou (attorno al 1100 a.C.); sembra probabile che il corpus
principale risalga almeno al secolo VIII a.C., e i commenti più recenti al secolo
III a.C. (periodo degli Stati Combattenti).
La tradizione attribuisce a Confucio (Kung Tzu, 551-478 a.C.) la stesura dei
Commenti e di parte delle Appendici. In un brano del Lun Yü Confucio
afferma che se avesse avuto ancora cinquanta anni di vita li avrebbe dedicati
allo studio dello I Ching. L'occidente venne a conoscenza di questo straordinario
e unico libro nel 1854, con la prima traduzione operata da J. Legge. |
I simboli descritti nel libro sono formati da una serie di linee orizzontali
sovrapposte (hsiao) , alcune piene o continue (linee yang), altre
spezzate, cioè costituite da due segmenti intervallati da uno spazio (linee yin). Tutte le combinazioni di tre linee costituiscono gli otto trigrammi; con sei linee si costruiscono 64 esagrammi,
o kua; ad ogni esagramma è riservato un capitolo.
Lo I Ching è stato usato a lungo in Cina, sia a fini oracolari, sia come libro
di testo: era infatti uno dei cinque classici confuciani (Wujing), che
per duemila anni avrebbero costituito la base della formazione dei mandarini
dell'amministrazione imperiale.
Lo I Ching esprime una filosofia che sta alla base del pensiero cinese e in
particolare di quello taoista: tutta la realtà nasce da due principi fondamentali
e complementari: lo yang (o principio attivo, maschile, creativo) e lo yin (passivo, femminile, ricettivo); tali principi non sono considerati
come opposti e irriducibili, nè dotati di attributi morali (il bene contro il
male), ma perennemente destinati a fondersi e dividersi in vari modi e in un
ciclo infinito. L'essenza della realtà è in sostanza il mutamento.
Da qui deriva la base oracolare del libro: conoscere la realtà significa conoscere
il flusso del mutamento, e di conseguenza sapere se e quando conviene assecondare
tale flusso, o se conviene (o è possibile) opporvisi. In molti casi lo I Ching
risponde consigliando di non agire, secondo i dettami taoisti del Wu Wei,
azione passiva o inazione. Lo I Ching non impone uno specifico futuro agli avvenimenti,
piuttosto ne descrive le varie probabilità al momento presente. L'espressione
"l'uomo superiore" (Ch�ntz�) indica il saggio che dotato di
tali conoscenze sa sfruttarle nel modo migliore, decidendo di agire o non agire.
Tra le traduzioni disponibili in Italia, utilizzabili a fini oracolari:
- I Ching - Il libro della
Mutazione, a cura di John Blofeld, Oscar Mondadori 1986
- I King - il libro delle
mutazioni, a cura di Neil Powell, De Agostini 1980
- I Ching, a cura di
B. Veneziani e A. G. Ferrara, Astrolabio 1950, dalla traduzione di H. Wilhelm
del 1924 in tedesco; contiene una interessante prefazione a cura di C. G.
Jung.
- Descrizione di cosa è l'I Ching (sito coreano in inglese )
Una analisi critica molto dettagliata si può trovare in Joseph
Needham, Scienza e Civiltà in Cina, vol.2 (Storia del pensiero scientifico),
Einaudi 1983
Chi è interessato agli aspetti matematici del libro può consultare l'articolo La base combinatoria dello I Ching, di M. Gardner, in Le Scienze n. 68
(aprile 74)
Come consultare l'I Ching
La consultazione dello I Ching va fatta in risposta ad uno
specifico quesito, e tradizionalmente si effettua nei seguenti passi:
- Si formula il quesito nel
modo più chiaro possibile;
- Con uno dei tre metodi previsti
descritti di seguito si costruisce un esagramma, riga dopo riga. Ogni riga
è numerata da uno a sei partendo dal basso; per ogni riga sono possibili quattro
risultati (tradizionalmente numerati da 6 a 9), che indicano non solo il tipo
di linea (yang o yin), ma anche se la linea è fissa o mobile, secondo la tabella
seguente:
- 6: linea yin
mobile (o vecchio yin)
- 7: linea yang
fissa (o nuovo yang)
- 8: linea yin
fissa (o nuovo yin)
- 9: linea yang
mobile (o vecchio yang)
- La risposta principale al
quesito è rappresentata dalle varie parti di testo associato all'esagramma:
la descrizione, il giudizio tradizionale, il commento confuciano, l'immagine
descrittiva dell'esagramma.
Molto importante è anche il testo ed il relativo commento associato ad ognuna
delle eventuali linee mobili (o linee per antonomasia: le linee fisse
non vengono considerate) . Nel caso che siano presenti linee mobili, si consulta
anche il testo associato all'esagramma che si ottiene da quello originario
sostituendo tutte le linee mobili con il loro opposto; tale testo ha solo
valore di ulteriore dettaglio.
I metodi di costruzione dell'esagramma sono tre:
- I bastoncini: è il
metodo più tradizionale, che consiste nel separare secondo precise regole
un mazzo di 49 bastoncini, fatti con steli di millefoglio di circa trenta
centimetri di lunghezza, finchè non resta che un mazzo di 6, 7, 8 o 9 bastoncini:
ogni manipolazione genera così una linea. Le edizioni citate descrivono in
dettaglio questo metodo, che è piuttosto complesso ma affascinante, soprattutto
se eseguito secondo il cerimoniale previsto. Questo metodo dà una particolare concentrazione sul quesito sottoposto e rende più chiara l'interpretazione del segno risultante in quanto la situazione nella meditazione è stata esaminata in ogni suo aspetto da ogni angolo di visuale.
- Le monete: per ogni
linea si lanciano tre monete (possibilmente cinesi antiche, con un foro quadrato
al centro); tre teste producono un sei; due teste e una croce: un sette; due
croci e una testa: un otto; tre croci: un nove. In pratica: si somma un due
per ogni testa e un tre per ogni croce.
- Le tavolette: è il
metodo meno usato; si usano sei tavolette ognuna delle quali ha una faccia
completamente nera (yang) e una nera e bianca (yin); lanciando le sei tavolette,
e raccogliendole in ordine di distanza da sè, si ottengono le sei linee dell'esagramma.
Con questo sistema non si ottengono linee mobili
L'interpretazione
I Trigrammi
Ogni esagramma viene considerato
composto da due trigrammi, e influenzato dalla loro relazione: quello superiore
(sopra) e quello inferiore (sotto).
I Trigrammi sono otto, formati da tutte le combinazioni di tre linee, ognuna
di tipo Yang (intera) o Yin (spezzata). I trigrammi sono molto antichi, sicuramente
più dello I Ching. Essi rappresentano sia aspetti della natura (tuono, vento,
...), sia relazioni familiari, periodi dell'anno, parti del corpo eccetera.
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Kkienn |
Cielo |
Padre |
Il creativo |
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Kkunn |
Terra |
Madre |
Il ricettivo |
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Cenn |
Tuono |
Primo figlio |
L'eccitante |
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Kkann |
Acqua |
Secondo figlio |
L'abissale |
|
Kenn |
Monte |
Figlio minore |
Il bloccante |
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Sunn |
Vento |
Prima figlia |
Il penetrante |
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Li |
Fuoco |
Seconda figlia |
L'adesivo |
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Tui |
Lago |
Figlia minore |
Il sereno |
Il Giudizio
Costituisce il testo originariamente associato all'esagramma,
attribuito al ren Wen (1100 a.C.).
Il Commento
E' una spiegazione dettagliata del Giudizio, ed è attribuito
a Confucio o alla sua Scuola.
L'Immagine
Descrive l'esagramma in base ai due trigrammi che lo compongono;
normalmente include una proposizione relativa all'"uomo superiore",
descrivendone il comportamento nel caso descritto dall'esagramma
Le linee mobili
Sono quelle linee dell'esagramma che in base al metodo utilizzato
per la sua costruzione sono risultate mobili, pertanto significative
ai fini del responso oracolare. Ognuna di queste linee è descritta dal suo valore
(sei o nove, a seconda se yin o yang) e dalla posizione (all'inizio, al secondo
posto, ..., al sesto posto). Ad ogni linea è associato un testo (attribuito
tradizionalmente al Duca di Chou, circa 1050 a.C), e un commento, di scuola
confuciana.
Le linee mobili, se presenti, sono importanti perchè precisano meglio il responso
dello I Ching, determinando tempi e modi di una eventuale azione (o non-azione).
Espressioni frequenti
Alcune frasi ed espressioni che compaiono nello I Ching hanno
un significato specifico. Nell'interpretazione si deve ricordare che la lingua
e scrittura cinese sono più sintetiche delle lingue indoeuropee, e sono generalmente
ambigue rispetto ai qualificatori di genere e numero, e ai tempi dei verbi.
- Il Cielo: il T'ai Chi,
il Tutto, derivante dalla mutua interazione di Yin e Yang; la volontà del
Cielo indica il senso attuale del Mutamento;
- Sublime successo, grande
successo: il Cielo (il Mutamento) è in accordo con le nostre intenzioni
- Nessun errore: se il
risultati non sono d'accordo con i nostri desideri la colpa non è nostra,
ma dovuta a circostanze non controllabili
- Attraversare il fiume:
intraprendere un viaggio, ma anche in senso figurato (iniziare una nuova attività)
- Visitare il grande uomo:
avvicinarsi ad un essere di grande saggezza e valore morale, che può fornirci
consiglio e assistenza
- Pentimento: consapevolezza
che i risultati negativi sono (o non sono) dovuti al nostro comportamento
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